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giovedì 28 gennaio 2016

Tempo di qualità - 1

A mia moglie capita occasionalmente di lavorare di notte; una o due volte al mese inizia alle 7.00, rientra alle 12.45, pranza e va a letto dal momento che ricomincerà a mezzanotte fino alle 6.45 del mattino successivo.
Se questa cosa succede durante un giorno feriale la routine familiare non ne risente più di tanto, ma se la notte capita di sabato o domenica si verifica la peggiore delle configurazioni possibili e mi tocca gestire il diavoletto biondo per tutta la giornata. 

Da solo.

Se poi la notte capita durante un weekend invernale, quando fuori ci sono due gradi, è umido e non si può uscire oppure ci sono due gradi col sole ma fa freddo e Trottols non vuole uscire la situazione si fa veramente seria.

0650 Zulu
"Papààààààààà!!!!"
Un grido acutissimo riduce in brandelli l'immagine onirica di una spiaggia bianca ed assolata. Apro un occhio, giro la testa e il posto vuoto di fianco al mio mi fa capire che
1) è uno di quei sabati e le 6 di mattina sono passate, non si sa da quanto;
2) devo abbandonare il tepore delle coperte ed affrontare il freddo corridoio per iniziare la negoziazione con Trottols. Mi faccio forza, scendo dal letto e mi trascino verso la cameretta, dove mi aspetta una bimba sveglissima, perfettamente orientata nel tempo e nello spazio, già seduta sul letto e con le pantofole ai piedi.
"Ciao papà! La mamma non c'è, vero? Colazione, latte, biscotti, cartoni!"
Nonostante tutti gli indicatori mi siano contro ci provo lo stesso.
"Ciao Trottols, non sono nemmeno le sette, è buio pesto, che ne dici di venire un po' nel lettone con papà?"
"NOOOOOO!!!! Fameeee!!! Latte! Gocciole! George!"
E vabbè. Che non si dica che non ho fatto almeno il tentativo. Col diavoletto che mi saltella intorno, già ipereccitata all'idea di una giornata intera con papà, striscio fino alla cucina e preparo la colazione. Ringraziando mentalmente Margaret e Hans August Rey, autori dell'insulso cartone animato Curioso come George, che in questo momento ha il potere di ipnotizzarla, lascio Trottols in cucina davanti ad una tazza di latte ed una manciata di Gocciole e torno a letto per pianificare al meglio come limitare i danni.
Ovviamente mi riaddormento in meno di trenta secondi.

0745 Zulu
"Papààààààààà!!!!"
Stavolta la luce che filtra dalle finestre rende il risveglio meno traumatico, ma segna anche l'inesorabile inizio della giornata di corvée. Riesco a raggiungere la cucina con gli occhi ancora chiusi, puntando la macchinetta del caffè come un segugio che sta seguendo una pista, e Trottols mi fa la prima domanda difficile della giornata: "Papà, cosa facciamo adesso?"
Nella mia mente annebbiata si materializza l'immagine di un bivio: da una parte un sentiero ripido e scosceso, che porta alla cima di una montagna innevata e battuta da un vento gelido, dall'altra un'autostrada in asfalto liscio come il velluto che conduce ad una spiaggia assolata. E' troppo presto per le arrampicate, per cui la risposta è semplice:
"Non so, Trottols, poi vediamo. Intanto vuoi vedere Art Attack in sala mentre faccio colazione?"
"Sììììì!!! Evviva Artattack!"  
Ovviamente, per la legge del contrappasso, di lì a un'ora mi troverò a costruire un carro armato perfettamente funzionante con cartone, forbici, tempere e colla vinilica. Per adesso mi faccio un caffè, che mi riporta nel mondo dei vivi.

- continua - 

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