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giovedì 14 gennaio 2016

Un brutto quarto d'ora

Sabato, ora di pranzo. mamma è al lavoro, io e Trottols siamo in auto, direzione ristorante dove incontreremo il nonno per pranzo. Sono i quindici minuti da me più temuti della settimana.
Puntuale come "Una poltrona per due" su Retequattro a Natale, dopo un minuto scarso di viaggio Trottols si palesa dal sedile posteriore, scrutandomi dallo specchietto.
"Ehm... papà?"
Deglutisco e mi preparo al peggio.
"Dimmi, Trottols."
"Ma cosa farò nella mia seconda vita?"
...
"Papà? Perché non rispondi? E perché hai la bocca aperta?"

Per spiegare il mio sbalordimento occorre fare due premesse: la prima è che all'asilo, complice il Natale, a Trottols hanno iniziato a spiegare i concetti di Paradiso e vita eterna, la seconda è che da qualche settimana stiamo giocando a The Witcher 3: Wild Hunt, un videogioco il cui protagonista è un cacciatore di mostri, nel quale, affrontando draghi, golem e troll, si muore (e si rinasce) con frequenza allarmante.
Visto che Giulia non sembra preoccupata di cadere da dirupi o di affogare visto che tanto basta ricaricare il gioco per ripartire, ho investito un po' di tempo per spiegarle che quello è un videogioco, mentre nella vita reale si muore una volta sola e stop. Non sapendo come questi input possano essersi mischiati nella tua testolina con quelli della scuola materna, e conscio del fatto di non ricordare praticamente nulla degli insegnamenti religiosi ricevuti quando avevo l'età del diavoletto biondo, sono pietrificato dalla paura di sbagliare. Decido quindi di applicare la Prima Regola delle Risposte alle Domande Difficili: chiedo al diavoletto di spiegarsi meglio, sperando di ottenere lumi dalla sua elaborazione.
"Come nella tua seconda vita, Trottols?"
"Papà, ma i bimbi che nascono oggi, prima erano vivi?"
Spiazzato da questo solo apparente non sequitur guardo nervosamente la strada sperando che le macchine che stanno bloccando l'incrocio si smaterializzino e mi permettano di arrivare velocemente alla salvezza delle penne al pomodoro e parmigiano, che in genere cancellano tutte le domande. Ovviamente, invece, l'ingorgo peggiora. Alla fine, la mia parte razionale ha il sopravvento.
"Non lo sappiamo, Trottols. Quello che sappiamo è che siamo vivi, e che quando moriamo andiamo in Paradiso." Per il concetto di dannazione eterna, pianto e stridor di denti, lasciamo passare ancora qualche anno.
"Questa è la vita vera, non è il cacciamostri, ricordi? quando si muore non si rinasce, non c'è una seconda vita..."
"No, ma papà, io intendevo la seconda vita quando sarò grande..."

E NON POTEVI DIRLO PRIMA???

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