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giovedì 27 agosto 2015

L'incidente

Quest'estate, in vacanza, ci è capitato di abitare una casa non nostra per qualche giorno. Com'è facile immaginare, eravamo terrorizzati dal rischio di rompere o sporcare irrimediabilmente qualcosa, e quindi abbiamo energicamente catechizzato il diavoletto biondo sulla necessità assoluta di non fare danni, di rimettere a posto i giochi della figlia dei padroni di casa dopo averli utilizzati, di non scendere la strettissima scala a chiocciola che divideva la zona notte dalla zona giorno senza supervisione... Insomma, di comportarsi come un'adulta responsabile nonostante i suoi quattro anni appena compiuti (oddio, sono già quattro?).

Da parte nostra abbiamo sviluppato un rigido protocollo di gestione dei rischi, che fin dalla prima sera ha evidenziato come punto d'attenzione la mancanza di una traversa impermeabile per il letto di Trottols. E' vero che da quando la piccola ha tolto il pannolino due anni fa ha fatto pipì a letto una volta sola (volontariamente, per dispetto), ma è altrettanto vero che la Legge di Murphy è una verità scientifica, e quindi il rischio pipì andava eliminato con l'acquisto di una idonea traversa assorbente ed impermeabile da posizionare tra lenzuolo e materasso.

Così, per circa una settimana, a cena, la zanzara che ci ha succhiato il sangue tutte le notti della vacanza e che era comodamente appoggiata al soffitto sopra il tavolo da pranzo, ha potuto assistere alla seguente discussione:

Sera #1 
"Domani dobbiamo comprare la traversa."
"Hai ragione, quando facciamo la spesa ricordiamoci."

Sera #2
"Noo... la traversa... L'abbiamo dimenticata... Domani facciamo un salto al negozio e compriamola."

Sera #3
"Ok, oggi non abbiamo fatto la spesa, ma domani a costo di perdere mezz'ora di spiaggia dobbiamo andare assolutamente."

Ad un certo punto, evidentemente mossi a compassione, i genitori della bimba che è diventata la migliore amica di Trottols ci hanno portato in spiaggia una traversa. Ovviamente quella sera ci dimentichiamo di montarla, ed altrettanto ovviamente, alle tre di quella notte, veniamo bruscamente svegliati da una vocina proveniente dalla stanza di Trottols.

"Mamma, papà!"
"Cosa c'è, Trottols, devi fare pipì?"
"Ho bagnato il letto."

Momento di panico. Il tempo si ferma. Io e mia moglie ci guardiamo congelati nel buio, finchè l'enormità di quello che è successo ci fa scattare come molle. Lei che dorme dalla parte del letto più vicina alla cameretta la raggiunge una frazione di secondo prima di me, mi lancia la figlia in braccio e con la velocità di Taz inizia a strappare le lenzuola dal materasso, nel tentativo (ahimè, sappiamo entrambi vano) di evitare che il liquido lo inzuppi. Il tutto condito da un "Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo, e adesso cosa facciamo, dobbiamo comprare un materasso nuovo, perchè ci siamo dimenticati, perchè, perchè, PERCHE'?"

In meno di due secondi le lenzuola giacciono ammucchiate in un angolo della stanza ed il materasso viene sollevato. Contemporaneamente io (che è vero che mi sono alzato dal letto, ma non sono ancora completamente sveglio) mi rendo conto che qualcosa non va: il braccio su cui appoggia il sederino che sto spostando dalla cameretta al bagno è inspiegabilmente asciutto. Non riuscendo a conciliare i due fenomeni (dopo tutto sono sempre le tre di notte), chiedo:
"Giulia, ma hai fatto la pipì a letto?"
"Ma no, papà... La pipì a letto la fanno i piccolini... Io stavo bevendo l'acqua buona dal bicchiere e si è rovesciata, scusa..."

In effetti la frase che ci ha svegliato è stata "ho bagnato il letto", non "ho fatto pipì a letto". Semplice, logico, consequenziale.

Felici del pericolo scampato, ci mettiamo a rifare il letto. "Va beh, almeno mettiamo la traversa. Dov'è?"
"Ehm... L'ho dimenticata in macchina."