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lunedì 15 febbraio 2016

Tempo di qualità - 3

1330 Zulu
Dopo che il diavoletto biondo ha spolverato un pranzo di tre portate che avrebbe tranquillamente potuto sfamare una classe elementare dei miei tempi, di quelle con una trentina di alunni, gliela butto lì, sapendo perfettamente come finirà.
"Giulia, vuoi andare a fare il riposino?"
Trottols alza gli occhi dalle costruzioni magnetiche in cui è immersa e mi guarda sgranandoli, cercando di capire se io stia parlando sul serio o stia scherzando, come quando le dico che questa sera si salta la cena. Appurato che sono serio, il diavoletto scoppia in una risata gorgheggiante e mi risponde: "Ma papà... il riposino è per i PICCOLI! Io ormai sono grande! Non dormo più al pomeriggio, lo sai..." 
E certo che lo so, ma quale adulto senziente potrebbe biasimarmi per averci almeno provato?

1400 Zulu
Approfittando di una momentanea tregua concessa dal maltempo, e prima che l'oscurità invernale avvolga la città mettendo sostanzialmente fine alla giornata, propongo a Trottols di uscire. Prima di iniziare la settima partita consecutiva al Gioco dell'Oca di Peppa Pig, fingendo un entusiasmo che non provo, le chiedo: "Trottols, che ne dici se prendiamo la bicicletta o il nuovopattino e andiamo a fare un giretto?"
"Ehm, scusa papa," risponde il piccolo diavolo tirando i dadi, "ma se non siamo usciti questa mattina vuoi uscire adesso che fa più freddo ancora?" E certo, pirla io per averlo chiesto.
Le due ore successive trascorrono in un turbine di letture di giornalini di Peppa Pig, partite al Gioco dell'Oca di Peppa Pig, puzzle 7x7 delle principesse Disney rifatti per la seicentesima volta, e composizioni con i chiodini colorati che mi riportano al tempo di quando all'asilo ci andavo io...

1600 Zulu
Finalmente arriva l'ora della merenda, con relativo cartone (momento fondante del pomeriggio trottolesco, più per il cibo che per il passatempo) che mi permette di respirare un secondo. Probabilmente svegliata dal fragore di mandibole proveniente dalla cucina poi, mia moglie emerge dal suo pisolino e posso così passarle il testimone. Il mio "Esco a fare un giretto!" sa tanto di fuga per la vittoria.

1730 Zulu
Dopo un rinfrancante (per lo spirito) giro al Mediaworld rimetto piede in casa e mi rendo conto di una tra le principali differenze tra uomo e donna. Apro la porta e le trovo immerse in un dettagliatissimo gioco di ruolo che nemmeno il migliore Dungeon Master di Dungeon & Dragons avrebbe potuto ideare: la sala è un ospedale da campo con dozzine di peluches sparsi apparentemente a caso, ma che in realtà Trottols mi spiega essere stati posti in zone ben definite: ci sono il triage, la zona dei peluches malati gravi, quella dei peluches col raffreddore e quella dei peluches già curati. Trottols è ovviamente il medico e sua mamma l'infermiera che l'assiste.
Io non ci sarei arrivato nemmeno in un milione di anni, a inventare un gioco così.
 
1830 Zulu
La rassicurante e quotidiana sequenza bagnetto-pappa-nanna pone fine alla giornata. Il pensiero che domani sarà uguale se non peggio mi fa guardare al lunedì con un occhio diverso...

martedì 2 febbraio 2016

Tempo di qualità - 2


0930 Zulu
Al termine di Art Attack (e del Fantabosco, che arriva ogni weekend come bonus aggiuntivo) è ora di far lavare e vestire Trottols, non senza aver promesso alla piccola di non buttare mai più in pattumiera una sola bottiglia di plastica, visto che ha appena scoperto che, una volta riciclate, possono servire per costruire un sottomarino in scala 1:1 perfettamente galleggiante ed in grado si inabissarsi.
Lavaggio e vestizione di Trottols oscillano randomicamente tra due estremi: da una parte c'è la sorpresa, cioè quella configurazione in cui il diavoletto biondo, appunto per sorprendere i genitori, si lava faccia, denti e si veste di tutto punto in modo totalmente autonomo nel giro di tre minuti cronometrati, dall'altra c'è la molle, in cui Trottols si trasforma in una bambola inerte priva di ossa, costringendomi ad acrobazie da Circo Orfei per lavarla e vestirla. Per la cronaca, il tempo record di lavaggio e vestizione di una molle è 32'30". Se fossi allenato ci metterei di meno a correre i diecimila.

1030 Zulu
In un modo o nell'altro Trottols è lavata, vestita e pronta per uscire. 
"Trottols, cosa dici, andiamo a fare un giretto?"
"No! Fuori fa freddo, è inverno!"
"E' vero, è inverno. però stranamente c'è il sole, non c'è vento ed il termometro dice 13 gradi... Prendiamo la bici e facciamo colazione all'Upim?"
"No-o! Ti ho detto che fa freddo! Giochiamo alla scuola o al Gioco dell'Oca!"
No. Il Gioco dell'Oca no. Tutto, ma non il Gioco dell'Oca. Mi gioco, effettivamente un po' presto, l'asso di briscola.
"Trottols, papà deve andare a fare la spesa. Vuoi stare un po' dalle tate (a.k.a. benedetto Babyparking dell'Ipercoop) mentre faccio la coda lunga lunga lunga?"
"No! Voglio stare con te!"
Un buon pareggio. Niente babyparking, ma almeno si esce... Vada per la spesa insieme.

1100 Zulu
Fare la spesa con il diavoletto biondo è un'esperienza ai limiti del mistico, che deve essere affrontata col giusto grado di preparazione e pianificazione. Sebbene la piccola sia oggettivamente poco capricciosa (quando vuole) è sempre una bimba di quattro anni, che non può competere con le menti diaboliche di coloro che studiano la disposizione dei prodotti sugli scaffali dei supermercati. Quindi è fondamentale pianificare il percorso della spesa in modo da schivare le corsie con dolciumi, caramelle e giocattoli vari, cosa non sempre agevole ed a volte impossibile.
Dopo aver infilato Trottols nel carrello inizio ad aggirarmi come il Tomba dei tempi d'oro evitando Nutelle, Minions e pelouches dagli occhi grandi e lacrimosi, maledicendo ad alta voce merchandisers, product placement managers e hostess e considero seriamente la possibilità di comprare dei paraocchi. Nulla posso però contro il maledetto pupazzo delle M&M's piazzato strategicamente davanti alla cassa, che Trottols abbraccia con gli occhi a cuoricino come fosse il suo fidanzatino dell'asilo. Tutto sommato felice di essermela cavata solo con una busta di M&M's (che peraltro mi piacciono e pure parecchio), incappo, oltre le casse quando ho ormai abbassato le difese, nel maledetto palloncino offerto dalla maledetta tizia che vende i maledetti arredamenti e che cerca di convincermi che ho davvero bisogno di un salotto nuovo, pure scontato. 
La buona notizia è che siamo arrivati all'ora di pranzo. Si torna a casa.

- continua -