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lunedì 22 settembre 2014

Diario

Giorno 1.140

Caro diario,
tutto procede secondo i piani. Le curve di accrescimento fisico e mentale sono rispettate al millesimo, i processi di apprendimento, verbalizzazione e coordinazione oculo-manuale sono nella norma, tanto che sono finalmente in grado di appuntare sul pc, per future analisi, quello che sta succedendo intorno a me.
L'unica novità degna di rilievo di queste ultime settimane è la modifica del luogo di residenza diurna. Spero che non sia dovuto a qualche mio comportamento sospetto, visti gli sforzi che faccio per comportarmi da treenne... Comunque sia il nuovo luogo (che mi hanno detto chiamarsi scuola materna) è più o meno come il precedente (definito asilo nido) anche se i miei compagni sono più grandi di me. Forse potrò cooptare qualcuno nel mio progetto di conquista del mondo, anche se sembrano essere tutti interessati solo all'attività ludica. Alla scuola materna la sorveglianza sembra meno ossessiva, gli spazi sono più grandi ed è possibile scomparire per qualche secondo alla vista delle giovani sorveglianti. Secondi preziosi, che dovrò mettere a frutto. Ancora non so come, ma d'altronde ho appena compiuto tre anni... 

Per quanto riguarda il resto della giornata, invece, la situazione è sensibilmente migliorata: i due tizi con cui condivido l'abitazione (che ho capito amano essere chiamati mamma e papà) non sospettano nulla,  si rivolgono a me con un tono di voce gioviale ed amichevole, utilizzando un vocabolario semplice e limitato. Sembrano essere particolarmente felici quando risolvo un puzzle di 12 pezzi o quando ripeto a memoria delle canzoni insulse che sono costretta ad ascoltare tutto il giorno nella residenza diurna. Non parliamo di quando ripongo nella scatola i parallelepipedi colorati che uso per simulare gli scenari di fuga. Quello sembrano apprezzarlo particolarmente.

Anche in casa inizio a godere di qualche minuto di libertà. Ho scoperto che svegliandomi sufficientemente presto e chiedendo la colazione con tono di voce alto e petulante vengo lasciata sola in cucina con latte, biscotti e cartoni animati per qualche minuto. L'ideale per affinare la mia strategia. Se solo riuscissi ad arrivare al cassetto degli attrezzi, e se Peppa Pig non fosse così dannatamente piacevole, potrei organizzare qualcosa di serio.
Al pomeriggio, di ritorno dalla residenza diurna non mi faccio mai mancare un'oretta di addestramento fisico (devo assolutamente sviluppare gli addominali, da qualche parte ho letto che servono) ed un'altra oretta di pianificazione con carta e penna, che la femmina di casa definisce "giochiamo a colora colora". Vabbè, contenta lei... 
Dopo cena un'altra mezz'ora di addestramento fisico, questa volta con il maschio. Nota a me stessa: devo ricordarmi di andarci piano, a volte mi faccio prendere dall'entusiasmo e a momenti l'altra sera gli rompo il naso con un fumikomi. Poi un po' di Ipad sul divano, che mi permette di tenermi aggiornata su quello che succede nel mondo, perlomeno le volte che Peppa Pig non mi trascina nel suo gorgo ipnotico... 

La cosa di cui vado più fiera però è quello che viene definito "rituale della nanna". Ogni sera, messo il pigiama e sdraiata nel letto, ordino: "Papà, bella giornata!". Il maschio di casa, ormai addestrato alla perfezione, mi prende in braccio e mi fa un minuzioso riassunto di quello che crede che io abbia fatto nella giornata. Così so immediatamente se le mie attività hanno destato qualche sospetto. Per la cronaca, finora tutto bene.

Alla prossima.

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