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giovedì 11 settembre 2014

Viaggio a Nusco - 2

ore 0802
Prima pausa, prevista, alla spacceria per colazione e saluto lacrimoso al pasticcere (non lo vedremo per una intera settimana...). 
Rallento, metto la freccia, accosto per parcheggiare.
"Mamma, papà, siamo quasi arrivati?"
 
ore 0817
Carichi di zuccheri e caffeina imbocchiamo l'autostrada in direzione sud. Trecento metri dopo il casello...
"Mamma, papà, questa non è la strada per il mare."
"No Giulia, oggi non andiamo al mare, stiamo andando a Nusco dai nonni, ricordi?"
"Mamma, papà, siamo quasi arrivati?"  

ore 1007 
All'altezza di Firenze, dove siamo arrivati senza intoppi grazie ad una Winx regalata a Giulia la sera prima da un ristoratore (al quale vanno - ancora oggi - i nostri più sentiti ringraziamenti) è il momento della pausa caffè per il papà. Basta che il rumore del motore scenda di un'ottava e
"Mamma, papà, siamo quasi arrivati?"
"No, Trottolizia, ci stiamo fermando per bere un caffè. Devi fare pipì?"
"No"
"Sicura? Non vuoi venire con la mamma?"
"NO-OO!!!"
"Sicura sicura sicura?"
"Mamma, papà, ho detto di no!"

ore 1028
Ripartiti da tre minuti, pronti a macinare d'un fiato altri 250 km come minimo, le notizie di Isoradio per il prossimo tratto di strada sono buone, siamo carichi a molla, nulla può rallentarci.
"Mamma, papà, siamo quasi arrivati?"
"No, Trottola, manca ancora tanto... Vuoi che mettiamo le tue canzoni?"
"Dopo, mamma, papà, adesso devo fare pipì."
"Ma te l'abbiamo chiesto cinque minuti fa e hai detto di no..."
"Prima non mi scappava, adesso sì."

In effetti, il ragionamento non fa una grinza.
  
ore 1258
Decidiamo di aspettare di superare Roma prima di pranzare.
Noi due, perchè Trottols ha già mangiato, nell'ordine:
- un pacchetto di clecle lunghi alle 1100
- il toast crudo che doveva servire per pranzo alle 1130
- l'avanzo della brioche mangiata in spacceria e sapientemente conservata dalla mamma in previsione di un attacco di fame, puntualmente verificatosi alle 1204
-un altro paio di clecle alle 1235
"C'è un autogrill, che dici, ci fermiamo?"
"Aspetta, magari adesso che ha lo stomaco pieno si addormenta, andiamo avanti ancora un po'"
Ah, l'illusione genitoriale... Supereccitata dalla novità del viaggio, trottols non vuole perdersi un secondo di questa giornata e non pensa minimamente a dormire, anzi!
"Mamma, papà, Papo mi ha detto una cosa..."
"Cosa, tesoro, forse che vuole fare la nanna?"
"No, ha chiesto: siamo quasi arrivati?" 

ore 1440
Ripartiti dopo il pranzo in autogrill con lo stomaco pieno, culliamo ancora la speranza che il diavoletto biondo (che già che c'era ha mangiato anche un bel pezzo del Camogli di papà) soccomba al sonno, ma dopo qualche minuto veniamo gettati nella diperazione più nera...
"Mamma, papà, siamo quasi arrivati?"
"No Giulia, manca ancora tanto, stiamo per arrivare a Montecassino."
"Ma io mi annoio... a cosa giochiamo?"

Ed è a questo punto che si palesa una delle principali differenze tra cervello maschile e femminile: mentre la mente di papà è uno schermo bianco sul quale scorrono giochi impraticabili in macchina (le bolle di sapone, le costruzioni, gli attaccastacca, il libro per colorare), mamma dopo aver elaborato la richiesta della figlia per un microsecondo ed aver analizzato vincoli, pro e contro di un centinaio di alternative, produce un'idea geniale.
"Giochiamo.... a chi vede prima un castello con dei draghi!"
"SIIIIIIII!!!!!!"
"Mamma, papà, ho visto un castello dei draghi!"
"No, Giulia, quello è un centro commerciale."
"Mamma, papà, ho visto un castello dei draghi!"
"Quasi Giulia, se vivessimo in un mondo steampunk lo sarebbe, qui è solo una vecchia fabbrica abbandonata."
"Mamma, papà...."
"...."
"Cosa c'è Trottols?"
"...Siamo quasi arrivati?" 

ore 1530
Mamma e papà sono quasi allo stremo. Le buone notizie sono che abbiamo passato Napoli e quindi manca un'oretta all'arrivo e soprattutto che la testa di Trottolizia sta ciondolando visibilmente sul collo, segno inequivocabile di un prossimo adormentamento.
"Che dici, mettiamo le sue canzoni? Magari le fanno effetto ninna nanna e si addormenta."
"Dai, proviamo."

Poveri stolti... Alla prima nota della prima canzone (Gli Indiani, mica Twist 'n' Shout) Trottols si risveglia di botto ed inizia ad agitarsi sul seggiolino come Caressa al gol di Grosso contro la Germania ai Mondiali del 2006.
Ogni traccia di sonno scompare immediatamente dai suoi occhi e, ad ogni cambio di canzone ci delizia con una domanda
"Mamma, papà, siamo quasi arrivati?" 

ore 1620
Siamo arrivati.
Siamo finalmente arrivati.
Siamo finalmente arrivati a Nusco.
C'è stato un momento, più o meno all'altezza di Ceprano, che ho dubitato che ce l'avremmo mai fatta, ma adesso va tutto bene. I nonni ci stanno salutando da lontano, c'è il sole e il nostro viaggio è finito.
"Mamma, papà, siamo quasi arrivati?"
"SIIIIIIII!!!! SIAMO ARRIVATI! ARRIVATI! ARRIVATIIIIIIII!!!!"
"Mamma, papà..."
"Cosa c'è, trottols? Cosa vuoi adesso? COSA VUOI?"

E la risposta di Trottols spiega, meglio di qualsiasi lezione universitaria, come tutto sia relativo.  

"Non è stato un viaggio lungo."

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