Banner

venerdì 25 luglio 2014

Ipad di papà

Che bello arrivare stanchi a casa dopo un giorno di lavoro sapendo che c'è tua figlia che ti aspetta. Quell'esserino che prova per te un amore incondizionato, per la quale tu sei tutto il mondo.
Che bello infilare la chiave nella toppa, aprire la porta e vedere trottols illuminarsi dal'altra parte della sala, che bello vederla saltare in piedi e correre attraverso la stanza con un sorriso radioso stampato sul volto, che bello quando abbraccia forte forte le gambe di papà gridando "Ciauuuuuuu!!!!", che bello quando poi alza la testolina bionda, ti guarda ridendo e dice....

"Ipad di papà"

Ipad di papà?

Ma razza di piccola paracula prezzolata.
Tralasciamo per un attimo il fatto che quando mi hai abbracciato forte forte le gambe mi hai anche allungato una poderosa testata nei marroni, e questa cosa si ripete tutte le sere, TU non sei contenta di vedermi in assoluto, TU sei contenta di vedermi perchè tua madre, esausta, esaurita ed esasperata dalle tue frequenti, fragorose e fracassanti richieste, ti ha promesso che l'ipad l'avresti avuto dopo cena, all'arrivo di papà.

E adesso che papà è arrivato TU, piccola dipendente in nuce di Equitalia dal sorriso mefistofelico, passi immediatamente all'incasso. E nel giro di due secondi, casomai io non avessi capito, ripeti la domanda.

"Ipad di papà?"

"Ciao Giulia, anch'io sono contento di vederti, anche tu mi sei mancata un sacco..."
"Ipad di papàaaaaaaaaaaaa!!!"
"No, l'ipad lo puoi avere dopo cena, come sempre, adesso mangiamo."

"Pattapetto, poi ipaaaaad!" gridi, dirigendoti felice verso il seggiolone.

Una forchettata di pasta al pesto, ti togli la bavaglia e "Ho finito. Ipad?"

"No, Giulia, non hai finito. Vedi quanta pasta c'è ancora nel piatto?"

Seconda forchettata. "Adesso ipad?"

"No, secondo me hai ancora fame. Mangia ancora un po'."

E qui il diavoletto biondo della Tasmania inserisce la velocità warp e nel giro di ventisette secondi netti la pasta sparisce dal piatto.

"Adesso ho finto pasta. Ipad?"

"Aspetta, Giulia, prima devono finire mamma e papà, se no ti strangolerai sempre col cibo"

Avete presente la faccia da fiducia tradita? Ecco, Giulia è bravissima a trasmettere il concetto "questo non era nei patti" con l'espressione del volto, visto che con le parole ancora non ci arriva. Soffoco a stento una risata ammirata ed affondo la forchetta nel piatto.

"Hai finto papà?"

"No Giulia, vedi che il piatto è ancora mezzo pieno? Non è che posso soffocarmi con la pasta per il tuo ipad."

Mangiare con un gufetto biondo appollaiato sul seggiolone che ti scruta e ti incita ad andare avanti non è una bella esperienza. Fortunatamente la piccola non sa ancora tamburellare con le dita sul tavolo...

"Adesso hai finito, papà. Ipad?"

"Sì, ho finito il primo. Adesso mangio la frutta e poi mi alzo per darti l'ipad"
 
"NOOOOOOOOO!!! FRUTTA NOOOOOOO!!!! IPAAAAAAAD!!!"
 "IPAAAAAAAAD!"
 "IPAAAAAAAAAAAD!"

"IPAAAAAAAAAAAAAAAD!"

Visto che la banana sta andandomi di traverso peggio della pasta, decido di capitolare.

"Ecco l'ipad, Giulia, cosa vuoi? Peppa Pig?"

"No. Jingle Bells"

"Giulia, è il venti di luglio... Jingle Bells si ascolta a Natale!"

"Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle Bells!"

Dashing through the snow, in a one horse open sleight...

1 commento:

  1. Io sono nella fase "Ho detto di no - Mamma aspetta, ti spiego meglio", più articolata ma non per questo meno snervante...

    RispondiElimina