Banner

martedì 22 luglio 2014

Azziti, papà!

Sabato (o domenica, o qualsiasi giorno festivo infrasettimanale).  
Mattina presto.
Ma presto presto, tipo che il sole è ben lontano dal sorgere, le strade sono deserte, non c'è in giro nessuno a parte i panettieri, gli edicolanti e gli sfortunati possessori di cani.

Nel buio della stanzetta due piedini scavalcano silenziosi il bordo del letto e atterrano sul parquet; una manina afferra il fido Papo e un piccolo ninja biondo inizia a muoversi senza fare il minimo rumore attraverso il corridoio, in direzione della camera di mamma e papà.
Una volta sulla soglia, accertatasi che i due genitori stiano dormendo saporitamente, trottolizia si avvicina alla mamma, che dorme dalla parte del letto più vicina alla porta della camera. La guarda inclinando la testa, poi guarda Papo e gli sussurra: "Non fare rumore piccolino, che la mamma dorme e non bisogna svegliarla". Quindi inzia con circospezione la circumnavigazione del letto, che viene compiuta in meno di un minuto nel più assoluto silenzio e che la porta nei pressi del papà. Sbirciatina alla sagoma addormentata, avvicinamento silenzioso della bocca al suo orecchio, sospirone (sempre silenzioso) per prendere fiato...

"AZZITI PAPA'! AZZITI! AZZITI! AZZITIIIIII!!!!"

L'acuto improvviso sparato nell'orecchio ha l'effetto di una secchiata d'acqua gelida: con un tempo di reazione che farebbe invidia a Usain Bolt mi ritrovo seduto sul letto, con gli occhi spalancati e il cuore a 140 battiti. Un'occhiata alla radiosveglia e "Giulia, sono le 5.30, è notte vai a nanna nel tuo lettino"

"NO! NANNE NO! E' MATTINA!"

"No, Giulia, non è mattina, non in questa parte del mondo. A Mosca è mattina, qui è ancora notte, vedi che è buio? Va bene, niente lettino... Vuoi venire un po' nel lettone con mamma e papà?"

"NO! LATTE! PAUPATRO'!"

Il mio cervello annebbiato ci mette un po' a decifrare la seconda parola. Ok per il latte, ma paupatrò che vuol dire? 

"LATTE! PAUPATRO'! DIVANO!!!" 

Il nuovo indizio chiarisce il mistero. Stiamo parlando di Paw Patrol, il suo cartone annimato preferito (ad oggi), che ogni mattina Giulia si guarda seduta sul divano bevendo il latte.

"No, Giulia, è presto, non c'è ancora Paw Patrol. Dai, vieni a dormire un po' con noi"

"NOOOOO!!! LATTE!!! PAUPATRO'!!! DI LAAAAAA"

Un vero uomo sa quando è ora di riconoscere la sconfitta. E questa è una sconfitta, senza ombra di dubbio.

Battuto da un esserino biondo di nemmeno novantadue centimetri.

Mentre mi dirigo strascicando i piedi verso la cucina per preparare il latte sento Giulia, che mi saltella dietro felice al pensiero della colazione sul divano con Paw Patrol, dire a Papo: "Piccolino, adesso latte, poi biscotto al cioccolato, poi costruzioni, poi parco giochi".

Un altro giorno è cominciato.

Nessun commento:

Posta un commento