Una cosa ha il potere di mandarmi in bestia appena alzato la mattina. E' una piccola cosa, d'accordo, ma riesce a rovinarmi l'umore almeno fino alle 11. Sto parlando del maledetto biscotto che, inzuppato nel caffè per quel secondo di troppo, si spappola e precipita nella tazzina, rovinando se stesso ed il liquido nel quale è irrimediabilmente affondato. No, dico, il primo caffè della mattina. A parte le Macine, che hanno una capacità di assorbimento pari a quella di un intero rotolone Regina e quindi possono stare a mollo delle ore, tutti i biscotti, di tutte le marche, condividono questo triste destino.
Da quando in casa nostra la vecchia macchina per il caffè De Longhi, che partendo dal caffè in grani produceva un ottimo espresso, è stata sostituita dalla più pratica e facile da usare Nespresso a capsule, il diavoletto biondo si è autonominata Regina della Colazione, titolo che comporta numerose responsabilità.
Giulia sta imparando a contare e riconosce i colori, quindi tiene la contabilità delle capsule e ci ricorda, nel caso il livello di un qualsiasi gusto scenda sotto lo stock minimo di sicurezza, che "bisogna fare la spesa di cassule".
In base ad un non meglio specificato senso estetico e delle proporzioni tra colori, decide quale gusto ciascuno di noi debba bere ogni mattina.
"Papà, oggi tu bevi la cassula nera e la mamma beve la cassula rossa."
"E perchè, Giulia?"
"Perche la macchina di papà è nera, la macchina di mamma è rossa". E vabbè...
Chiaramente la Regina della Colazione prepara anche il caffè (tanto basta mettere la capsula e schiacciare un tasto) e lo serve a tavola. Tutto bene, senonchè il caffè va anche zuccherato, e qui il generatore di numeri casuali che Trottolizia ha nella testa dà il meglio di sè. Non ci sono due giorni a fila che il mio caffè riceva lo stesso numero di cucchiaini di zucchero, e meno male che marco stretta la biondina e dopo la seconda badilata riesco a distrarla...
Nessuna colazione è completa senza biscotti, quindi Giulia recupera i sacchetti dalla dispensa, li mette in tavola arrampicandosi sul seggiolone e, da vera Regina, decide quanti biscotti elargire agli affamati genitori. Ovviamente non sempre (anzi quasi mai) domanda ed offerta coincidono...
Dotata di vero spirito di soddisfazione delle esigenze del cliente, Trottolizia offre un servizio completo che più completo non si può; non si limita infatti a porgere i biscotti a mamma e papà, ma insiste per spezzarli e tuffarli lei stessa nella tazzina, per quel secondo di troppo necessario ad innnescare lo spappolamento che menzionavo prima.
Giulia sta imparando a contare e riconosce i colori, quindi tiene la contabilità delle capsule e ci ricorda, nel caso il livello di un qualsiasi gusto scenda sotto lo stock minimo di sicurezza, che "bisogna fare la spesa di cassule".
In base ad un non meglio specificato senso estetico e delle proporzioni tra colori, decide quale gusto ciascuno di noi debba bere ogni mattina.
"Papà, oggi tu bevi la cassula nera e la mamma beve la cassula rossa."
"E perchè, Giulia?"
"Perche la macchina di papà è nera, la macchina di mamma è rossa". E vabbè...
Chiaramente la Regina della Colazione prepara anche il caffè (tanto basta mettere la capsula e schiacciare un tasto) e lo serve a tavola. Tutto bene, senonchè il caffè va anche zuccherato, e qui il generatore di numeri casuali che Trottolizia ha nella testa dà il meglio di sè. Non ci sono due giorni a fila che il mio caffè riceva lo stesso numero di cucchiaini di zucchero, e meno male che marco stretta la biondina e dopo la seconda badilata riesco a distrarla...
Nessuna colazione è completa senza biscotti, quindi Giulia recupera i sacchetti dalla dispensa, li mette in tavola arrampicandosi sul seggiolone e, da vera Regina, decide quanti biscotti elargire agli affamati genitori. Ovviamente non sempre (anzi quasi mai) domanda ed offerta coincidono...
Dotata di vero spirito di soddisfazione delle esigenze del cliente, Trottolizia offre un servizio completo che più completo non si può; non si limita infatti a porgere i biscotti a mamma e papà, ma insiste per spezzarli e tuffarli lei stessa nella tazzina, per quel secondo di troppo necessario ad innnescare lo spappolamento che menzionavo prima.
Tutte le sacrosante mattine.
Nessun commento:
Posta un commento