E' primavera! Le giornate si allungano, la temperatura si fa più calda e, cosa molto più rilevante per Trottols, si può passare un sacco di tempo al parco, andandoci in bicicletta o sul monopattino nuovo fiammante, regalato del nonno quasi due anni fa, con qualche mese di anticipo.
D'altronde, se sulla scatola c'è scritto "a partire dai 3 anni" perchè non regalarlo al compimento del diciottesimo mese?
Comunque sia, il diavoletto biondo dopo la bici ha scoperto il meraviglioso mondo del monopattino. Con gridolini di delizia ha imposto il montaggio immediato e l'uscita istantanea da casa.
"Papà, mi monti il manubrio del nuovopattino così poi andiamo subito al parco?"
"Monopattino, Giulia, si chiama monopattino"
"Ma è un regalo del nonno!"
"Sì, e allora?"
"E' nuovo?"
"Sì, non è che il nonno va alla fiera di Sinigaglia a comprarti un monopattino di seconda mano..."
"Allora è un nuovopattino!"
Battuto ancora una volta da una logica ineccepibile.
Mentre sto montando il manubrio del nuovopattino, mia moglie butta il carico da undici: "Ma sei proprio sicuro di portarla al parco con quel coso? Guarda che se cade e si fa male io non ne voglio sapere niente, stai a casa tu a curarla!"
Tranquillizzato da questa affermazione e cercando di non fare caso all'affilatissima spada con l'indicazione "In caso di smarrimento restituire a Damocle" che ci pende sopra la testa, esco con Trottols, che per l'occasione sfoggia un casco rosa acceso ("fucsian" in trottolese) per percorrere i trecento metri scarsi che separano la casa dal parco.
I primi metri sono, in effetti, un po' problematici: al contrario del mio vecchio monopattino in ferro battuto che pesava 25 kg e che sterzava semplicemente girando il manubrio nella direzione verso la quale ci si voleva dirigere, i monopattini pensati per i nativi digitali sono leggerissimi ma hanno un meccanismo di sterzo che funziona appoggiando il peso a destra o a sinistra.
Il che, se per un adulto è controintuitivo, per una treenne impegnata spasmodicamente a non cadere è assolutamente incomprensibile e genera urla e insulti trottoleschi ("Monello nuovopattino!!!") all'indirizzo del mezzo, soprattutto perchè l'orgogliosa biondina non si vuole fare aiutare da nessuno. Così quando, dopo quindici minuti di sforzi erculei ed un'infinità di zig zag arriviamo finalmente al parco giochi, il commento di Trottols mi spiazza:
"Papà che bello il nuovopattino..." - attimo di gelo nell'anziano genitore, che istintivamente volge lo sguardo verso la spada ancora appesa sopra la sua testa - "...ma la bici è meglio!"
Fiuuuuu.......
Il che, se per un adulto è controintuitivo, per una treenne impegnata spasmodicamente a non cadere è assolutamente incomprensibile e genera urla e insulti trottoleschi ("Monello nuovopattino!!!") all'indirizzo del mezzo, soprattutto perchè l'orgogliosa biondina non si vuole fare aiutare da nessuno. Così quando, dopo quindici minuti di sforzi erculei ed un'infinità di zig zag arriviamo finalmente al parco giochi, il commento di Trottols mi spiazza:
"Papà che bello il nuovopattino..." - attimo di gelo nell'anziano genitore, che istintivamente volge lo sguardo verso la spada ancora appesa sopra la sua testa - "...ma la bici è meglio!"
Fiuuuuu.......